Bau

Il naso umido e nero

annusa fra le sbarre bastarde

se arriva un odore amico

che lo porti via con un sorriso.

Due occhietti vispi di speranza giovane

con l’ansia di allargare la visuale

si sporgono e si spalancano

mostrando sulle pupille

vecchie saracinesche tristi

come chiuse per ferie con rumore di ferraglia.

Da fuori sulla strada indifferente

giunge un frastuono di motori

e rabbrividisce d’abbandono

un altro compagno di solitudine.

La zampetta a pelo corto si allunga timida e curiosa

e anche le orecchie, morbide ma dritte

tentano di captare una voce calda

oltre il metallo freddo.

La coda sa che appena la voce parlerà

lei scodinzolerà allegra

le zampe saltelleranno giocose

e la bocca abbaierà per presentarsi.

Lo sguardo promette che sarà ubbidiente

che mangerà tutta la sua ciotola

e che il suo pelo, appena conoscerà quel tenero gesto

si accontenterà di una sola carezza al giorno

se oltre le sbarre bastarde

arriverà un amico di razza pura e fedele

che con un buon odore, un sorriso e una carezza

se lo porterà via.

 

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Questa mia poesia è stata pubblicata nel giugno 1999 nei Quaderni di Poesia – Il Calamaio Book Editore – Castel Maggiore (Bologna).

 

Bauultima modifica: 2007-12-03T21:25:00+01:00da riccarda63
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Un pensiero su “Bau

  1. Questa Bella e sentita Poemia , piena del tuo stile…
    mi ricorda, quanto amo il mio cane Eva…
    Lei è la mascotte al lavoro, quando al mattino mi vede, mi corre incontro scodinzolando e poi mi lecca, e io le dico ” Ciao Amore” I cani ti danno molto senza chiederti niente in cambio.
    Sono fortunata quanto lo è lei, è un’amore reciproco e incodizionato.

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