Deviazione

9b3c0d83c363b7ae205926365aa21de2.jpgMani sul volante. Semaforo rosso. Cerchio rosso. Freno. Mi fermo. La mente, appena evasa dalle sbarre di scartoffie ingarbugliate nella valigetta che mi spia dal sedile di fianco, riesce a sfuggire anche dalle manette degli spot radiofonici e, in quell’attesa rossa e noiosa, si libera nel cerchio dei ricordi.

Vedo chiara la mia mano molto piccola, aperta e abbandonata nel risveglio di un mattino, sporgere da strati di coperte fatte a mano. Dalla finestra socchiusa attraversa la luce l’odore agricolo dell’aria collinare e la mia sveglia pennuta canta dividendosi il silenzio con l’abbaiare del cane.

6b7786d06820046d4431c04e656065e4.jpg                d752828884fc3aac320aa69b026854c0.jpg

Nel palmo il mio primo occhio aperto scorge un bottone tondo, cerchietto rosso bombato decorato di pallini neri. Dal suo corpo sporgono piccoli filamenti sottilissimi. È scucito. Lo osservo ancora. Anche il mio pallone ha gli stessi colori, la polpa del cocomero coi semi, le fette del salame col pepe e il sugo di pomodoro con le olive nere. Ma lui è così piccolo e leggero che il suo peso è un solletico. Poi i fili fragili accennano tenui movimenti e la calotta si divide al centro, aprendosi in volo e portandosi via tutto, fuori, nell’aria erbosa.

0cc37ed659367d51ccf0beaea9958888.jpg

Forse era un’astronave di marziani piccolissimi. La cerco per tutta la mattina intorno alla casa e scopro che il prato è una base spaziale affollata di bottoni volanti.

5c2e417c9e96622d1166665a4ac60eec.jpg

L’abbaiare del mio cane si trasforma nel ringhio dei clacson alle spalle. Le mani sul volante nervoso, interrotte nel ricordo, accostano al lato della realtà.

43fcc140cec415225396c840ebf864f9.jpgOsservo il fiume obbligatorio e turbinoso scorrere avanti verso la diga del caos.

Snodo la cravatta che, con la giacca e la ventiquattrore, finisce sul sedile posteriore. Guido per un tratto nella corrente rumorosa, poi prendo un affluente di periferia ed un ruscello verso la collina.

3c6dd231cd1468585b9d9ae16b7e0ceb.jpg     c036d5f8092384c064536b0883095e01.jpg 

Il prato delle coccinelle è sempre là, intorno alle vecchie mura, e il vento che lo pettina mi fa respirare.

f27b4c204dbbec22628331212dda74dd.jpg      0ebfe88b634213e4b0f53e2a4af19d54.jpg

* * * * * * * * * *

Con questo racconto, che qui sul blog ho colorato di illustrazioni, ho partecipato nel 2003 al Premio letterario Il Molinello (Rapolano Terme – SI) ed è stato inserito nella relativa Antologia Voci dell’anima.