Viaggio spazio-temporale

Qualche tempo fa ho fatto un viaggio. In realtà breve, da Firenze a Prato, ma virtualmente della durata di 4 miliardi e mezzo di anni nel tempo e nello spazio. Niente fantascienza, state tranquilli, “solo” scienza. Ho semplicemente visitato il Museo di Scienze Planetarie di Prato e potete farlo anche voi, adesso, in quest’istante, in una sorta di teletrasporto internet. Basta un clic su www.mspo.it, ma aspettate solo un attimo che finisco di raccontarvi quello che ho visto e quello che vi aspetta.

c243e092e1facfb782f5043c79ceb9a4.jpgIl museo è interamente dedicato alle meteoriti e alla loro evoluzione, lungo un percorso che va dal materiale interstellare fino ai minerali e si può inoltre esplorare la storia del sistema solare.

L’esposizione complessiva ha un grande effetto scenografico, ci sono postazioni multimediali e una strepitosa Quadrisfera, un gioco di specchi che fa sembrare di essere di fronte a un’enorme globo ricoperto di schermi video che moltiplicano immagini. Si entra ed incomincia un filmato che, partendo dalla nascita dell’Universo, mostra la formazione delle stelle e dei pianeti, gli impatti con le meteoriti, la comparsa della vita sulla Terra, l’evoluzione e il progresso. Sono rimasta a bocca aperta… meraviglioso filmato, immagini spettacolari con coinvolgente musica di sottofondo. Ma quello è solo l’inizio.

Lungo il percorso vengono illustrati i vari tipi di meteoriti, mostrati i crateri da impatto sui vari pianeti ed affrontato l’argomento delle estinzioni di massa dovute a questi fenomeni sulla Terra. Se vi interessa e non lo sapete, ho scoperto che le meteoriti sono suddivise in 3 grandi categorie: litiche, litico-metalliche e metalliche a seconda della composizione chimica. In alcune c’è presenza di carbonio, elemento alla base della vita, in quanto fondamentale per la formazione delle molecole organiche.

In esposizione ho trovato anche i modellini delle molecole dei cristalli di carbonio come la grafite e il diamante… immaginate un po’ il mio interesse!!! 

Le meteoriti vengono anche classificate in due gruppi. Quelle falls, cioè viste cadere e raccolte, e quelle finds, cioè non viste cadere e ritrovate in seguito. Di solito prendono il nome dal luogo del ritrovamento. Le meteoriti falls e finds conosciute dal 1740 al 2004 sono in totale 29.886.

Ad un certo punto mi sono trovata di fronte ad una meteorite proveniente da Marte.  Si chiama DaG670 ed è stata trovata nel 1999 nel Sahara libico. Sulla base delle analisi degli isotopi dell’ossigeno è stata accertata la provenienza da Marte 60.000 anni fa in seguito a un impatto sul pianeta rosso colpito da un meteroide. Le rocce colpite dall’urto in questi casi raggiungono velocità tale da superare la velocità di fuga del pianeta e allontanarsi nello spazio per essere poi catturate dal campo gravitazionale terrestre. DaG670 non presenta crosta di fusione,  pesa 688 gr., è in ottimo stato di conservazione ed è un campione di rilevanza mondiale!

 

Lungo il percorso del museo sono esposte una quantità notevole di meteoriti, anche provenienti dalla Luna, infine l’esposizione si conclude con i minerali terrestri, forme fantastiche e colori stupendi, bellissimi esemplari… non ne avevo mai visti di così particolari. Uno per tutti che mi ha colpita: un cristallo di quarzo che sembra un diamante incastonato in un blocco di marmo di Carrara.. che bello!

 

Ma ce ne sono di stupendi! Dei blocchi di cristalli eccezionali! In particolare c’è una vetrina espositiva con minerali fluorescenti ed appositi giochi di luce, buio e raggi ultravioletti per esaltare il fenomeno. La fluorescenza di questi minerali è determinata dall’assorbimento di energia da parte degli atomi in seguito al quale gli elettroni si spostano da un livello energetico inferiore a uno superiore, dopodichè tornano al livello energetico originario liberando parte dell’energia assorbita sottoforma di luce visibile. Ma non ci sono parole, bisogna vederli!

Gli effetti scenografici che mi hanno colpita di più, oltre all’imponente quadrisfera, sono delle stelline che illuminano i muri del corridoio d’ingresso e una scritta luminosa proiettata su una parete di una sala espositiva.

È attribuita a un Anonimo nel IX Sec. e ve la riporto testualmente: Sulla montagna ad occhi chiusi odoro il buio delle stelle ed i sinuosi spazi infiniti, ascolto l’energia che muove cielo e terra. Tutto è immobile e tutto si muove.

Con questa frase vi saluto e adesso siete autorizzati a teletrasportarvi sul sito del museo :o)