Volo A4 210X297

Ero uno dei tanti, destinato ad una vita piatta oppure fotocopia di tante altre.
Tutti gli altri finivano tatuati con sequenze alfanumeriche e imprigionati in un destino burocratico e polveroso.
Mentre sentivo avvicinarsi il mio turno la preoccupazione evolveva in paura. Avrei voluto urlare, ma due mani diverse dalle solite mi portarono altrove e cominciarono a dipingermi tutto, con colori vivaci. Non capivo, ma era bello e nonostante il destino incerto una sensazione di libertà mi stava alleggerendo, anche quando quelle mani iniziarono a piegarmi.
Era tutto così diverso da quanto era capitato agli altri e pensai di essere stato prescelto per qualcosa di unico!
Avevo ragione. Adesso sono il Volo A4 210X297. La mia fusoliera ha una grammatura leggerissima di 80 g/m2 che mi permette stupende evoluzioni aerodinamiche e la livrea ha i colori della fantasia del mio pilota che, ad una torre di controllo a forma di palloncino, sta chiedendo l’autorizzazione al decollo.

(Questo mio mini-racconto ha partecipato alla seconda edizione del Concorso 10 Storie – Concorso letterario per racconti minimi di Scripta-Volant: Volo A4 201X297)

Buona lettura… ma se siete arrivati qua l’avete già letto :o)

Senso orario

A mezzanotte in punto si trovarono nel centro di una piazza tonda. Erano in senso orario perfetto e neanche il più antipatico degli antiorari avrebbe potuto negarlo.
In quell’istante, mentre il tempo segnava l’ora zero, decisero: avrebbero girato il mondo.
La prima, sottile e scattante, partì in un secondo. La seconda ci mise un minuto. La terza non aveva fretta e partì lenta.
Durante il viaggio la rosa dei venti le invitò a fare un girotondo completo intorno al mondo nelle direzioni di tutti i viaggi, orientate come raggi di bicicletta desiderosi di avventure.
Il sole di mezzogiorno illuminò i meridiani e i paralleli per guidarle sulle rotte delle latitudini a spicchi e delle longitudini a fette, finché si ritrovarono di nuovo a mezzanotte in punto nel centro della piazza tonda.
Erano sempre in senso orario perfetto e anche quella volta nessun antiorario avrebbe potuto negarlo.
In quell’istante, mentre il tempo segnava nuovamente l’ora zero, decisero: avrebbero continuato a girare.

Senso orario è un mio raccontino che ha partecipato alla prima edizione del Concorso 10 Storie di Scripta-Volant, per racconti brevi, max 1000 battute spazi inclusi.

Un bell’esercizio di sintesi.

http://www.scripta-volant.org/forum/viewtopic.php?f=144&t=7103