Cristalli di carbonio – Dal tempo zero all’infinito

Il titolo di questo blog, “Cristalli di carbonio”, ha un significato profondo.

Forse lo ha solo per me, o per qualcun altro, o per pochi altri, ma non ha importanza. Ne ha tanto nel mio pensiero e qui su queste pagine, in questo blog che le ospita e che per qualche anno è stato in letargo.

Si risveglia adesso ripescando una storia che ho scritto lo scorso anno, nel 2021, e con la quale ho partecipato al Premio H.C. Andersen. Non ho vinto, ma è stato bello partecipare, sempre stimolante ed emozionante provarci.

Quest’anno, oggi, adesso, ho deciso di far “vincere” a questa mia storia una pagina sul mio blog. E dove altro sarebbe potuta finire questa storia se non qui, a casa sua?

Non sarà più inedita? E che importa! Aveva voglia di uscire, mi è sbucata tra le carte e tra i files del mio archivio, mi ha guardata negli occhi e ci siamo subito intese.

Impossibile non assegnarle un posto d’onore nella categoria “Cristalli di carbonio” di questo omonimo blog.

Le motivazioni della “giuria” :o): Il surreale (ovviamente) racconto unisce l’essenza del significato intimo e profondo dei cristalli di carbonio per l’autrice, con il sogno e la fantasia che da sempre la divertono nell’inventare storie per bambini, ragazzi, piccoli o grandi, che non invecchiano mai.

Buon viaggio…

CRISTALLI DI CARBONIO

Il c’era una volta di questa storia è il più c’era una volta di tutti perché non c’era cento anni fa, e neppure mille, e nemmeno un miliardo o due o tre. Di più di più.

Era il tempo zero, il preciso momento della colossale esplosione della materia in cui era concentrato tutto l’Universo. Poco prima era un’immensità di energia contenuta in un punto infinitamente piccolo e fu il Big Bang a liberarla in un gran botto.

big-bang

Dopo un fulmine di tempo l’Universo era grande solo pochi centimetri e faceva un caldo che a ferragosto in confronto ci vuole il cappotto.

Ad una temperatura di miliardi di gradi la materia era composta da particelle elementari microscopiche che avevano vita brevissima perché giocavano all’autoscontro, come al luna park. Si scontravano l’una con l’altra annullandosi a vicenda e creando nuove particelle liberavano energia. In tutto quel caos l’Universo continuava ad espandersi e piano piano cominciò a fare un po’ più freschino, così alcune particelle iniziarono a darsi una regolata, ad essere più stabili e a fare amicizia.

«Ciao, noi siamo i protoni e siamo belli carichi», dissero alcuni.

«E noi siamo i neutroni, piacere di conoscervi», risposero altri e insieme decisero di unirsi, di fare un raduno e fondare un nucleo, una specie di club.

Un giorno passarono di là altre particelle cariche negativamente. Chissà, forse erano un po’ arrabbiate, non si sa di preciso, ma di sicuro si sa che quando videro i protoni carichi positivamente ne furono così attratte che si misero a girare intorno al nucleo.

«Ciao a tutti, noi siamo gli elettroni», si presentarono.

«Ciao, benvenuti», risposero gli altri guardandoli incuriositi, «cosa volete?».

«Vorremmo giocare con voi, come si chiama il vostro club?», chiesero gli elettroni.

«Boh, ancora non ci abbiamo pensato. Qualche idea?», risposero dal nucleo.

«Chiamiamolo atomo!», disse qualcuno, ma non si sa chi. Chissà chi era, però l’idea piacque a tutti e così nacque l’atomo, poi un altro e tanti altri ancora.

atomo

«E adesso? Che facciamo?», chiese un atomo agli altri.

«Boh, giochiamo?», rispose un altro.

«Sì dai, inventiamoci qualcosa!», disse un gruppetto.

«Facciamo delle squadre!», propose il più entusiasta e tutti cominciarono a dividersi in gruppi diversi che si chiamarono elementi e continuarono ad espandersi nell’Universo.

I gruppi poi si chiesero: «E ora che si fa?».

La proposta più votata dalla maggioranza fu quella di creare le stelle e i pianeti durante un viaggio infinito.

In particolare due atomi, Cris e Tallo, che facevano parte del gruppo del carbonio, un elemento importantissimo, erano talmente curiosi di esplorare lo spazio alla ricerca del posto migliore per creare il pianeta più bello, che si avventurarono molto lontano seguiti da tantissimi altri atomi di carbonio.

Un viaggio immenso e lunghissimo in un territorio inesplorato, un territorio che ancora non c’era, era tutto un lipperlì, un chissà che sarà, un continuo divenire che era… stava essendo… esseva?… Beh, anche i verbi non erano ancora sicuri di esistere e facevano solo le prove.

L’espansione viaggiante li portò in uno spazio molto buio e silenzioso. Troppo buio e silenzioso.

«Ma secondo te ci siamo persi?», disse Cris a Tallo.

«Non lo so, io ho un po’ paura», rispose Tallo a Cris, ma sottovoce per non spaventare gli altri.

Improvvisamente iniziarono tutti a girare come in un vortice, prima piano e poi sempre di più. Poteva sembrare anche divertente ma Cris e Tallo presto si resero conto che non c’era proprio niente da ridere.

«Cris, guarda laggiù, non c’è più la luce e tutto è più nero del nero!», esclamò Tallo.

«Quark! Che cosa è?», disse Cris impaurito.

«È il Buco Nero, scappate via!», rispose una voce stranissima.

«Ma chi ha parlato? Chi è il Buco Nero? Cosa vuole da noi?», chiese Cris preoccupatissimo.

«Sono lo Spazio, state attenti, il Buco Nero risucchia tutto, gli atomi, la materia, la luce, e non si torna più indietro! Anche il suono non esce più da lì, infatti lui non vi ha risposto, non parla ma in silenzio vi cattura per sempre, scappate!», rispose la voce.

buco nero

«Come facciamo a scappare? Ci sta risucchiando sempre più! Aiuto!», urlarono Cris e Tallo e tanti altri amici atomi di carbonio a cui ormai tremavano tutti gli elettroni dalla paura.

Anche la voce dello Spazio stava per essere inghiottita dal Buco Nero. Quando ormai tutto sembrava perduto Cris e Tallo riuscirono a sentire l’ultimo flebile consiglio dello Spazio: «Presto! Il Buco Nero non può risucchiare il Pensiero. Se ancora non sapete cosa è il Pensiero chiedete aiuto all’Immaginazioneee…», e poi non si sentì più nulla.

Ormai tutti erano terrorizzati, ma Cris e Tallo con tutta l’energia atomica possibile sfidarono la forza della vertigine urlando: «Immaginazioneee! Aiutooo!».

E incredibilmente l’Immaginazione… rispose?… comparve?… si accese?… boh? Ognuno la immaginò a modo suo, non come un suono, una forma, una luce, ma come un Pensiero che fece rallentare il vortice fino quasi a fermarlo. Cris, Tallo e gli amici atomi di carbonio galleggiavano fra l’abisso e la ripresa del viaggio. Il Pensiero aveva sospeso il loro destino verso l’infinitamente buio e dava loro la possibilità di salvarsi, come se in balia di un oceano nero e tempestoso fossero approdati su un’isola.

Però dall’isola del Pensiero dovevano provare a ripartire, ci voleva un motore per allontanarsi dal Buco Nero e riprendere il viaggio verso la creazione delle stelle e dei pianeti. E se il Pensiero non poteva essere risucchiato dall’incredibile forza del Buco Nero, allora voleva dire che il Pensiero era molto più potente!

Infatti poteva parlare, illuminare, ispirare, e disse: «Cris, Tallo, amici atomi, in questo istante siete equilibristi sull’orizzonte degli eventi, la dimensione spazio-temporale che separa la possibilità di fuga dall’impossibilità di scappare dal nulla e dall’annullamento delle leggi della fisica. L’unico modo per fuggire dall’abisso della materia oscura è salire sulle astronavi del Sogno e della Fantasia, accendere i loro super motori e via!».

Cris sussurrò a Tallo: «Tu hai capito cosa ha detto?».

«Mica tanto, e tu?», risposte Tallo.

«Pure io mica tanto, ma facciamo quello che ci dice», disse Cris, «Speriamo bene», aggiunse Tallo.

«Pensiero, non sappiamo cosa sono le astronavi ma per noi va bene, io posso scegliere il Sogno?», disse Cris.

«Ed io la Fantasia?», chiese Tallo.

«Certo, portate con voi tutti i vostri amici atomi, però divisi in due gruppi, uno sul Sogno e uno sulla Fantasia», rispose il Pensiero, «Ma presto, scappate!».

«Grazie Pensiero, partiamo subito!».

Cris e Tallo formarono i gruppi e volarono lontano a bordo di Sogno e Fantasia.

E come erano le astronavi Sogno e Fantasia? Che forma avevano? Che colori? Boh? Così come l’Immaginazione e il Pensiero, anche Sogno e Fantasia erano come ognuno le voleva immaginare, pensare, sognare e fantasticare. L’importante era che i motori funzionavano e viaggiavano quasi alla velocità della luce.

nuvola

Un viaggio straordinario ed infinitamente lungo! Videro miliardi di atomi anche di altri elementi creare stelle e pianeti. Tutto bellissimo ma loro immaginavano, pensavano, sognavano e fantasticavano il Pianeta più bello di tutto l’Universo e ormai Cris aveva un grande Sogno e Tallo una straordinaria Fantasia.

Viaggiarono per miliardi di anni, attraversarono le stelle e le tempeste cosmiche finché finalmente si trovarono in un luogo illuminato da una stella speciale.

«Ciao amici, sono il Sole, dove state andando?».

sole

«Ciao Sole, siamo Cris e Tallo e con i nostri compagni di viaggio stiamo andando dove ci porta il Sogno e la Fantasia verso la creazione del pianeta più bello».

«Siete arrivati! Qua nel mio sistema solare sta nascendo il pianeta che sarà il più strabiliante dell’Universo. Si chiamerà Terra e servono nuovi collaboratori al progetto, insomma vi stavamo aspettando! Ben arrivati!», rispose il Sole.

«Grazie Sole, che splendida notizia, ci andiamo subito e non vediamo l’ora di collaborare alla meraviglia della Terra», rispose Cris anche a nome di Tallo e di tutti gli altri.

Appena arrivati  furono un po’ delusi perché il pianeta era un ammasso di materia fusa e infuocata e furono subito fermati.

terra primordiale

«Stop! Sono Evoluzione, il capo cantiere, chi siete?»

«Siamo atomi di carbonio», rispose Cris.

«Finalmente, vi stavo aspettando! Dividetevi e seguite i miei aiutanti Organico e Inorganico, buon lavoro!», ordinò Evoluzione.

«Ma noi…», disse Tallo.

«Niente ma, forza che qua i miliardi di anni volano e c’è un sacco da fare!»

«Voi con me, siete indispensabili per creare le catene di molecole degli organismi viventi!», ordinò Organico.

«E voi con me per creare i composti inorganici, forza, servono anche quelli!», comandò Inorganico.

«Ma noi avevamo un Sogno e una Fantasia e…», dissero Cris, Tallo ed un gruppetto di altri atomi di carbonio, ma furono interrotti.

«Oh, insomma! Inorganico, porta con te questi contestatori e imprigionali nel profondo della Terra, poi vedremo cosa farne», ordinò Evoluzione.

Prigionieri per milioni di anni nelle profondità del Pianeta mentre sulla superficie nasceva la meraviglia della vita, Cris, Tallo e gli altri stavano perdendo le loro speranze sognanti e fantastiche, e quando ormai temevano di dover restare lì per sempre ricevettero una visita inaspettata.

«Salve, sono Chimica, mi ha inviato Evoluzione per darvi istruzioni e liberarvi».

«Evviva!», esultarono tutti.

«Ma dovete superare la prova della struttura cristallina», aggiunse Chimica.

«La prova di che?», chiese Cris.

Chimica era accompagnata da due geometri delle molecole, Tetraedro ed Esagono: «Silenzio! Cris, tu e altri atomi disponetevi secondo la mia forma tridimensionale», disse Tetraedro.

«E tu Tallo e gli altri disponetevi a strati secondo la mia», disse Esagono.

grafite e diamante

Fu una prova lunga e difficile ma ci riuscirono! Diventarono Cristalli di carbonio in due diverse strutture. La prima creò il diamante, una delle materie più dure, e la seconda la grafite, una delle materie più morbide.

Uscito dalla profondità terrestre il diamante fu così orgoglioso di essere il prezioso regalo delle Stelle per il Pianeta più bello.

origini-terra

Talmente felice di aver realizzato il suo Sogno che quando incontrò la luce la moltiplicò in riflessi scintillanti con tutti i colori dell’arcobaleno.

diamante arcobaleno

E quando la grafite un giorno diventò matita, realizzò finalmente la sua Fantasia. Quella di disegnare e scrivere per raccontare le storie.

Infinite storie.

Anche questa.cristallicarbonio copertina

 

Cristalli di carbonio

Benvenuti cari amici fra le mie pagine di scrittura vitale. Scrivere per me è come respirare, bere, mangiare.

Perché Cristalli di carbonio? Perché la grafite è fatta di cristalli di carbonio e con la grafite di una matita immaginaria scriverò questo mio libro. Tutta la vita è fatta di carbonio e i suoi cristalli sono regali delle stelle. Sono storie scritte dal Big Bang fino ad oggi e che noi abbiamo potuto leggere. Anche il diamante è fatto di cristalli di carbonio, è prezioso e tenacemente duro, e basta illuminarlo con un pensiero di luce e i suoi riflessi scintillanti regalano tutti i colori dell’arcobaleno.

In questo mio blog scriverò, e se vorrete scriveremo, pagine libere e felici, sognanti e fantasiose, reali e virtuali, divertenti e serie, poetiche o giornalistiche, tenere o tecniche… Non solo ho intenzione di divertirmi e di illuminarmi il sorriso, ma farò in modo di accendere fra le pagine quante più possibili sfumature dei colori dell’arcobaleno parlando di tutte le cose che mi passeranno per la testa, da un fatto accaduto a un film o uno spettacolo visto, un libro letto, una musica ascoltata, un articolo, una storia divertente, una barzelletta, un racconto o una poesia, una sensazione, un’emozione, un sogno, una fantasia e molte altre cose fra le quali il volo.

Sì, parleremo anche di volo, reale, virtuale, immaginario… perché con il volo s’esalta la mente e cabra felice lasciando i soliti orizzonti verso un altrove massimo dove impostare la virata con i gradi dell’angolo che porta alla libertà.

Come vi ho detto scrivere per me è vitale e lo farei indipendentemente dalla lettura, ma avere degli amici che mi leggono farà sicuramente la differenza e sarà fonte di soddisfazione ed anche di crescita con consigli, pareri, suggerimenti, contributi e anche critiche costruttive. Ci sono momenti in cui ho bisogno di nutrirmi riflettendo e pensando anche molto profondamente, ma con la stessa intensità adoro ossigenarmi con l’ironia, la positività e la voglia di stare allegri e di non prendersi troppo sul serio.

Se sfogliando queste pagine la vostra sensazione sarà quella così libera, leggera e piacevole che mi regala questa immagine…

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… allora scrivetemelo e tornate a trovarmi :o)