Le montagne sono dure di roccia
però riescono a disegnare onde
amano il silenzio, ma non la solitudine
così si stringono in catene
vicine una all’altra.
Le montagne desiderano carezze
il vento le accontenta pettinando l’erba
plasmando per millenni le rocce
e dondolando gli alberi
mentre gli sciatori le esaudiscono lisciandole.
Le montagne amano i colori
e si cambiano abito ad ogni stagione
in autunno si ornano con strascichi arrugginiti
in inverno indossano cappelli bianchi
in primavera merletti verdi
e in estate mantelli d’arcobaleno.
Le montagne sono allegre, a volte tristi
sono illuminate, a volte cupe
sono dolci, a volte impervie
sono vicine, a volte irraggiungibili
sono amiche, a volte pericolose se le sfidi spavaldo.
Fredde e pesanti
sono immobili e zitte
ma con la luce disegnano la fine del cielo
e con il vento cantano.
Un’altra mia poesia pubblicata nel giugno 1999 nei Quaderni di Poesia – Il Calamaio – Book Editore – Castel Maggiore (Bologna).