CON LA PENNA IN MANO – Poesie che si fanno in 4

Con la penna in mano

IDEA
Nasce ancor prima del foglio
è una lucciola che vola
a caso nel buio
e poi si accende

FOGLIO BIANCO
Una tela da colorare
dove le parole si tuffano
giocano libere
e si scarabocchiano

BRUTTA COPIA
Che sia una storia o una tabella
è qua che tutto prende forma
si improvvisa o segue una regola
ma MAI proibirla
perché la mia brutta è e sarà sempre
anarchia redazionale
appunti, trama o numeri, non importa
libertà di pasticciare
di scrivere obliquo o verticale
di riscrivere e cancellare
mettere note, richiami, asterischi
libertà assoluta prima di diventare bella
libertà anche di sforare il numero dei versi
che da quattro diventano…
quello che gli pare!

BELLA COPIA
La versione finale di una storia, reale o surreale
oppure un elenco ordinato, scritto secondo le regole
non importa come ci sei arrivato
conta il risultato.

I miei articoli su Mentelocale Firenze: cosa fare, vedere, mangiare…

Per Mentelocale.it, web magazine di informazione, dedicato agli eventi culturali e al tempo libero, che racconta tutto quello che c’è da fare in città, dalla musica all’arte, dal cinema al teatro, passando per il cibo, le gite e lo shopping, ho collaborato con la redazione Toscana dal 2019 al 2020.

Poi è arrivata la pandemia… ma ho fatto in tempo a parlare di ristoranti, di street food, di street art, delle colline, delle fughe romantiche, dei ponti fiorentini, delle curiosità, e anche del Carnevale, di Pinocchio, Dante, Leonardo e molto altro… come un fantastico volo su Firenze!

Se volete farvi un bel giro a Firenze e dintorni i miei articoli sono tutti –> QUI

Firenze in volo - Foto di Michele Linari

Volando su Firenze – (Foto di Michele Linari)

PAUSA – Poesie che si fanno in 4

Pausa

UN ATTIMINO
Lo so, non si dice “un attimino”
ma è un momentino
un secondino
che sarà mai!

UN MINUTINO
Solo sessanta secondini
un giretto d’orologio
passa presto
che vuoi che sia!

UN’ORETTA
Sessanta minutini
un giro un po’ più lungo
va bene, va bene
un poco di pazienza!

ASPETTA, ASPETTA…
È vero, son passati anni
ma le poesie son tornate
piccine, semplici
spensierate :o)


Dopo una lunga, lunghissima interruzione, le “poesie” tornano a farsi in 4 su questo blog.

La vita, le priorità, il lavoro, le avevano messe in pausa, ma loro sono sempre state lì, nei pensieri o sulla carta, in fila per quattro in attesa di tornare qui.

Prima avevano una cadenza settimanale di uscita, ma già nella vita ci sono troppe scadenze, troppi appuntamenti fissi, troppi vincoli, per obbligare a tutto ciò anche la fantasia.

Così hanno deciso, così ho deciso, così abbiamo deciso… e quindi torneranno ad autopubblicarsi svincolate dal calendario e dal tempo. Con un clic, libere e felici :o)

puzzle copertina

Cristalli di carbonio – Dal tempo zero all’infinito

Il titolo di questo blog, “Cristalli di carbonio”, ha un significato profondo.

Forse lo ha solo per me, o per qualcun altro, o per pochi altri, ma non ha importanza. Ne ha tanto nel mio pensiero e qui su queste pagine, in questo blog che le ospita e che per qualche anno è stato in letargo.

Si risveglia adesso ripescando una storia che ho scritto lo scorso anno, nel 2021, e con la quale ho partecipato al Premio H.C. Andersen. Non ho vinto, ma è stato bello partecipare, sempre stimolante ed emozionante provarci.

Quest’anno, oggi, adesso, ho deciso di far “vincere” a questa mia storia una pagina sul mio blog. E dove altro sarebbe potuta finire questa storia se non qui, a casa sua?

Non sarà più inedita? E che importa! Aveva voglia di uscire, mi è sbucata tra le carte e tra i files del mio archivio, mi ha guardata negli occhi e ci siamo subito intese.

Impossibile non assegnarle un posto d’onore nella categoria “Cristalli di carbonio” di questo omonimo blog.

Le motivazioni della “giuria” :o): Il surreale (ovviamente) racconto unisce l’essenza del significato intimo e profondo dei cristalli di carbonio per l’autrice, con il sogno e la fantasia che da sempre la divertono nell’inventare storie per bambini, ragazzi, piccoli o grandi, che non invecchiano mai.

Buon viaggio…

CRISTALLI DI CARBONIO

Il c’era una volta di questa storia è il più c’era una volta di tutti perché non c’era cento anni fa, e neppure mille, e nemmeno un miliardo o due o tre. Di più di più.

Era il tempo zero, il preciso momento della colossale esplosione della materia in cui era concentrato tutto l’Universo. Poco prima era un’immensità di energia contenuta in un punto infinitamente piccolo e fu il Big Bang a liberarla in un gran botto.

big-bang

Dopo un fulmine di tempo l’Universo era grande solo pochi centimetri e faceva un caldo che a ferragosto in confronto ci vuole il cappotto.

Ad una temperatura di miliardi di gradi la materia era composta da particelle elementari microscopiche che avevano vita brevissima perché giocavano all’autoscontro, come al luna park. Si scontravano l’una con l’altra annullandosi a vicenda e creando nuove particelle liberavano energia. In tutto quel caos l’Universo continuava ad espandersi e piano piano cominciò a fare un po’ più freschino, così alcune particelle iniziarono a darsi una regolata, ad essere più stabili e a fare amicizia.

«Ciao, noi siamo i protoni e siamo belli carichi», dissero alcuni.

«E noi siamo i neutroni, piacere di conoscervi», risposero altri e insieme decisero di unirsi, di fare un raduno e fondare un nucleo, una specie di club.

Un giorno passarono di là altre particelle cariche negativamente. Chissà, forse erano un po’ arrabbiate, non si sa di preciso, ma di sicuro si sa che quando videro i protoni carichi positivamente ne furono così attratte che si misero a girare intorno al nucleo.

«Ciao a tutti, noi siamo gli elettroni», si presentarono.

«Ciao, benvenuti», risposero gli altri guardandoli incuriositi, «cosa volete?».

«Vorremmo giocare con voi, come si chiama il vostro club?», chiesero gli elettroni.

«Boh, ancora non ci abbiamo pensato. Qualche idea?», risposero dal nucleo.

«Chiamiamolo atomo!», disse qualcuno, ma non si sa chi. Chissà chi era, però l’idea piacque a tutti e così nacque l’atomo, poi un altro e tanti altri ancora.

atomo

«E adesso? Che facciamo?», chiese un atomo agli altri.

«Boh, giochiamo?», rispose un altro.

«Sì dai, inventiamoci qualcosa!», disse un gruppetto.

«Facciamo delle squadre!», propose il più entusiasta e tutti cominciarono a dividersi in gruppi diversi che si chiamarono elementi e continuarono ad espandersi nell’Universo.

I gruppi poi si chiesero: «E ora che si fa?».

La proposta più votata dalla maggioranza fu quella di creare le stelle e i pianeti durante un viaggio infinito.

In particolare due atomi, Cris e Tallo, che facevano parte del gruppo del carbonio, un elemento importantissimo, erano talmente curiosi di esplorare lo spazio alla ricerca del posto migliore per creare il pianeta più bello, che si avventurarono molto lontano seguiti da tantissimi altri atomi di carbonio.

Un viaggio immenso e lunghissimo in un territorio inesplorato, un territorio che ancora non c’era, era tutto un lipperlì, un chissà che sarà, un continuo divenire che era… stava essendo… esseva?… Beh, anche i verbi non erano ancora sicuri di esistere e facevano solo le prove.

L’espansione viaggiante li portò in uno spazio molto buio e silenzioso. Troppo buio e silenzioso.

«Ma secondo te ci siamo persi?», disse Cris a Tallo.

«Non lo so, io ho un po’ paura», rispose Tallo a Cris, ma sottovoce per non spaventare gli altri.

Improvvisamente iniziarono tutti a girare come in un vortice, prima piano e poi sempre di più. Poteva sembrare anche divertente ma Cris e Tallo presto si resero conto che non c’era proprio niente da ridere.

«Cris, guarda laggiù, non c’è più la luce e tutto è più nero del nero!», esclamò Tallo.

«Quark! Che cosa è?», disse Cris impaurito.

«È il Buco Nero, scappate via!», rispose una voce stranissima.

«Ma chi ha parlato? Chi è il Buco Nero? Cosa vuole da noi?», chiese Cris preoccupatissimo.

«Sono lo Spazio, state attenti, il Buco Nero risucchia tutto, gli atomi, la materia, la luce, e non si torna più indietro! Anche il suono non esce più da lì, infatti lui non vi ha risposto, non parla ma in silenzio vi cattura per sempre, scappate!», rispose la voce.

buco nero

«Come facciamo a scappare? Ci sta risucchiando sempre più! Aiuto!», urlarono Cris e Tallo e tanti altri amici atomi di carbonio a cui ormai tremavano tutti gli elettroni dalla paura.

Anche la voce dello Spazio stava per essere inghiottita dal Buco Nero. Quando ormai tutto sembrava perduto Cris e Tallo riuscirono a sentire l’ultimo flebile consiglio dello Spazio: «Presto! Il Buco Nero non può risucchiare il Pensiero. Se ancora non sapete cosa è il Pensiero chiedete aiuto all’Immaginazioneee…», e poi non si sentì più nulla.

Ormai tutti erano terrorizzati, ma Cris e Tallo con tutta l’energia atomica possibile sfidarono la forza della vertigine urlando: «Immaginazioneee! Aiutooo!».

E incredibilmente l’Immaginazione… rispose?… comparve?… si accese?… boh? Ognuno la immaginò a modo suo, non come un suono, una forma, una luce, ma come un Pensiero che fece rallentare il vortice fino quasi a fermarlo. Cris, Tallo e gli amici atomi di carbonio galleggiavano fra l’abisso e la ripresa del viaggio. Il Pensiero aveva sospeso il loro destino verso l’infinitamente buio e dava loro la possibilità di salvarsi, come se in balia di un oceano nero e tempestoso fossero approdati su un’isola.

Però dall’isola del Pensiero dovevano provare a ripartire, ci voleva un motore per allontanarsi dal Buco Nero e riprendere il viaggio verso la creazione delle stelle e dei pianeti. E se il Pensiero non poteva essere risucchiato dall’incredibile forza del Buco Nero, allora voleva dire che il Pensiero era molto più potente!

Infatti poteva parlare, illuminare, ispirare, e disse: «Cris, Tallo, amici atomi, in questo istante siete equilibristi sull’orizzonte degli eventi, la dimensione spazio-temporale che separa la possibilità di fuga dall’impossibilità di scappare dal nulla e dall’annullamento delle leggi della fisica. L’unico modo per fuggire dall’abisso della materia oscura è salire sulle astronavi del Sogno e della Fantasia, accendere i loro super motori e via!».

Cris sussurrò a Tallo: «Tu hai capito cosa ha detto?».

«Mica tanto, e tu?», risposte Tallo.

«Pure io mica tanto, ma facciamo quello che ci dice», disse Cris, «Speriamo bene», aggiunse Tallo.

«Pensiero, non sappiamo cosa sono le astronavi ma per noi va bene, io posso scegliere il Sogno?», disse Cris.

«Ed io la Fantasia?», chiese Tallo.

«Certo, portate con voi tutti i vostri amici atomi, però divisi in due gruppi, uno sul Sogno e uno sulla Fantasia», rispose il Pensiero, «Ma presto, scappate!».

«Grazie Pensiero, partiamo subito!».

Cris e Tallo formarono i gruppi e volarono lontano a bordo di Sogno e Fantasia.

E come erano le astronavi Sogno e Fantasia? Che forma avevano? Che colori? Boh? Così come l’Immaginazione e il Pensiero, anche Sogno e Fantasia erano come ognuno le voleva immaginare, pensare, sognare e fantasticare. L’importante era che i motori funzionavano e viaggiavano quasi alla velocità della luce.

nuvola

Un viaggio straordinario ed infinitamente lungo! Videro miliardi di atomi anche di altri elementi creare stelle e pianeti. Tutto bellissimo ma loro immaginavano, pensavano, sognavano e fantasticavano il Pianeta più bello di tutto l’Universo e ormai Cris aveva un grande Sogno e Tallo una straordinaria Fantasia.

Viaggiarono per miliardi di anni, attraversarono le stelle e le tempeste cosmiche finché finalmente si trovarono in un luogo illuminato da una stella speciale.

«Ciao amici, sono il Sole, dove state andando?».

sole

«Ciao Sole, siamo Cris e Tallo e con i nostri compagni di viaggio stiamo andando dove ci porta il Sogno e la Fantasia verso la creazione del pianeta più bello».

«Siete arrivati! Qua nel mio sistema solare sta nascendo il pianeta che sarà il più strabiliante dell’Universo. Si chiamerà Terra e servono nuovi collaboratori al progetto, insomma vi stavamo aspettando! Ben arrivati!», rispose il Sole.

«Grazie Sole, che splendida notizia, ci andiamo subito e non vediamo l’ora di collaborare alla meraviglia della Terra», rispose Cris anche a nome di Tallo e di tutti gli altri.

Appena arrivati  furono un po’ delusi perché il pianeta era un ammasso di materia fusa e infuocata e furono subito fermati.

terra primordiale

«Stop! Sono Evoluzione, il capo cantiere, chi siete?»

«Siamo atomi di carbonio», rispose Cris.

«Finalmente, vi stavo aspettando! Dividetevi e seguite i miei aiutanti Organico e Inorganico, buon lavoro!», ordinò Evoluzione.

«Ma noi…», disse Tallo.

«Niente ma, forza che qua i miliardi di anni volano e c’è un sacco da fare!»

«Voi con me, siete indispensabili per creare le catene di molecole degli organismi viventi!», ordinò Organico.

«E voi con me per creare i composti inorganici, forza, servono anche quelli!», comandò Inorganico.

«Ma noi avevamo un Sogno e una Fantasia e…», dissero Cris, Tallo ed un gruppetto di altri atomi di carbonio, ma furono interrotti.

«Oh, insomma! Inorganico, porta con te questi contestatori e imprigionali nel profondo della Terra, poi vedremo cosa farne», ordinò Evoluzione.

Prigionieri per milioni di anni nelle profondità del Pianeta mentre sulla superficie nasceva la meraviglia della vita, Cris, Tallo e gli altri stavano perdendo le loro speranze sognanti e fantastiche, e quando ormai temevano di dover restare lì per sempre ricevettero una visita inaspettata.

«Salve, sono Chimica, mi ha inviato Evoluzione per darvi istruzioni e liberarvi».

«Evviva!», esultarono tutti.

«Ma dovete superare la prova della struttura cristallina», aggiunse Chimica.

«La prova di che?», chiese Cris.

Chimica era accompagnata da due geometri delle molecole, Tetraedro ed Esagono: «Silenzio! Cris, tu e altri atomi disponetevi secondo la mia forma tridimensionale», disse Tetraedro.

«E tu Tallo e gli altri disponetevi a strati secondo la mia», disse Esagono.

grafite e diamante

Fu una prova lunga e difficile ma ci riuscirono! Diventarono Cristalli di carbonio in due diverse strutture. La prima creò il diamante, una delle materie più dure, e la seconda la grafite, una delle materie più morbide.

Uscito dalla profondità terrestre il diamante fu così orgoglioso di essere il prezioso regalo delle Stelle per il Pianeta più bello.

origini-terra

Talmente felice di aver realizzato il suo Sogno che quando incontrò la luce la moltiplicò in riflessi scintillanti con tutti i colori dell’arcobaleno.

diamante arcobaleno

E quando la grafite un giorno diventò matita, realizzò finalmente la sua Fantasia. Quella di disegnare e scrivere per raccontare le storie.

Infinite storie.

Anche questa.cristallicarbonio copertina

 

LA MANO – Poesia che si fa in 5 (perché c’è sempre un’eccezione)

Mani

POLLICE
È un tipo che prende
ti avvolge e ti stringe

INDICE
È un tipo sapiente
si nota tra la gente

MEDIO
È un tipo slanciato
ma poco educato

ANULARE
È un tipo elegante
veste oro e diamante

MIGNOLO
È un tipo carino
eterno bambino

ACCESSORI – Poesie che si fanno in 4

ACCESSORI Capelli Mani Piedi Sedere

CAPELLI
Riccioli a molla
lunghe cascate
calvi deserti
tagli rasati

MANI
Pregano giunte uguali e simmetriche
lavorano stanche e soffrono a pugno
ma poi salutano in aria

PIEDI
Impronte che affondano
sotto passi che corrono
camminano via
e son già lontano

SEDERE
Cuscino naturale
sempre pronto all’uso
morbida seduta
ovunque tu sia

IL CORPO UMANO – Poesie che si fanno in 4

IL CORPO UMANO Testa Addome Braccia Gambe

TESTA
Ministero degli affari cerebrali
onorevoli pensieri in parlamento
che la bocca esprime e l’orecchio ascolta
mentre l’occhio guarda e il naso annusa

ADDOME
Ministero degli affari di cuore
con organizzazioni polmonari
uffici epatici e renali
e gabinetti gastro-intestinali

BRACCIA
Ministero del lavoro
e degli affari di fatica
saluto di destra o di sinistra
abbraccio di centro

GAMBE
Ministero dei trasporti
dello sport e del tempo libero
pedalare, correre, passeggiare
viaggiare viaggiare viaggiare

DISTANZE – Poesie che si fanno in 4

DISTANZE Millimetri Metri Chilometri Anni Luce

MILLIMETRI
Passetti di formica
di continenti alla deriva
minuscole distanze
a velocità lente

METRI
Misure di persone
dei passi e delle cose
allarghi le tue braccia
controlli la tua altezza

CHILOMETRI
Si contano viaggiando
si bruciano scappando
si finiscono arrivando
si raddoppiano tornando

ANNI LUCE
La luce sfreccia via
e corre negli anni
poi si volta e la sua immagine
arriva dopo anni

INDIRIZZI – Poesie che si fanno in 4

INDIRIZZI Palafitta Capanna Casa Grattacielo

PALAFITTA
Casa primitiva
circondata sempre d’acqua
posto barca, angolo pesca
e tuffo libero dalla finestra

CAPANNA
Tetto di paglia che vola
porta di frasche che s’apre
mura di fango che cola
tuffo inutile dalla finestra

CASA
Appartamento o villetta
condominio in palazzo
più si sale di piano
più il tuffo dalla finestra è pazzo

GRATTACIELO
Vertigine sul tetto
le scale col fiatone
ascensore come un lampo
il tuffo dalla finestra è senza scampo

PAESAGGI – Poesie che si fanno in 4

PAESAGGI Pianura Collina Montagna Mare

PIANURA
Grattacieli di nebbia su rettilinei infiniti
case piatte e baracche nel grigiore orizzontale
oasi di fumo con contorni agricoli
cuciti con strade e puzzo di coda

COLLINA
Bignè con glassa verde
villaggi di uvetta e canditi
pasta morbida e dolce
ripiena di crema di riposo

MONTAGNA
L’aria fina si siede sulla roccia
guarda di sotto
e ascolta il silenzio

MARE
Prova a far stare attaccata un’immensità d’acqua
intorno a un’enorme palla di roccia
aggiungi tonnellate di sale, miliardi di pesci
e onde che massaggiano la sfera
che fra l’altro gira
provaci con tutta la gravità della tua forza
e se ci riesci sei un dio

GEOGRAFIA – Poesie che si fanno in 4

GEOGRAFIA Coste Terre Fiumi Laghi

COSTE
Frizzanti incontri
fra immensi elementi
carezze sabbiose
o schiaffi rocciosi

TERRE
Città che ti cercano
pianure che gelano
montagne che cambiano
deserti che aspettano

FIUMI
Innamorati fra loro
solcano territori
e si rincorrono verso l’oceano
per abbracciarsi

LAGHI
Pozzanghere tristi
abbandonate dal mare
belle ma sole
e ci manca anche il sale

PIANETA TERRA – Poesie che si fanno in 4

PIANETA TERRA Rotazione Rivoluzione Gravità ViaLattea

ROTAZIONE
Rotola il giorno
trottola la notte
luce e buio
giocano a palla

RIVOLUZIONE
Viaggio fantastico
crociera ellittica
nei mari che bagnano
l’isola Sole

GRAVITÀ
La fantasia vola
sopra la testa
ma il peso della realtà
tiene i piedi per terra

VIA LATTEA
Enorme residence
villaggio spaziale
dove ha sede fra gli altri
il condominio solare

INSETTI – Poesie che si fanno in 4

INSETTI Moscerino Mosca Moscone Calabrone

MOSCERINO
Volo leggero
passaggio silenzioso
invisibile puntino
con ali trasparenti

MOSCA
Volo insistente
fastidio nell’aria
si posa, disturba
e volteggia intorno

MOSCONE
Volo invadente
pedante lagna
uggioso e nervoso
noioso rumore

CALABRONE
Volo esagerato
bolide alato
assordante ronzio
che assedia le orecchie