Il naso umido e nero
annusa fra le sbarre bastarde
se arriva un odore amico
che lo porti via con un sorriso.
Due occhietti vispi di speranza giovane
con l’ansia di allargare la visuale
si sporgono e si spalancano
mostrando sulle pupille
vecchie saracinesche tristi
come chiuse per ferie con rumore di ferraglia.
Da fuori sulla strada indifferente
giunge un frastuono di motori
e rabbrividisce d’abbandono
un altro compagno di solitudine.
La zampetta a pelo corto si allunga timida e curiosa
e anche le orecchie, morbide ma dritte
tentano di captare una voce calda
oltre il metallo freddo.
La coda sa che appena la voce parlerà
lei scodinzolerà allegra
le zampe saltelleranno giocose
e la bocca abbaierà per presentarsi.
Lo sguardo promette che sarà ubbidiente
che mangerà tutta la sua ciotola
e che il suo pelo, appena conoscerà quel tenero gesto
si accontenterà di una sola carezza al giorno
se oltre le sbarre bastarde
arriverà un amico di razza pura e fedele
che con un buon odore, un sorriso e una carezza
se lo porterà via.
Questa mia poesia è stata pubblicata nel giugno 1999 nei Quaderni di Poesia – Il Calamaio – Book Editore – Castel Maggiore (Bologna).
Questa Bella e sentita Poemia , piena del tuo stile…
mi ricorda, quanto amo il mio cane Eva…
Lei è la mascotte al lavoro, quando al mattino mi vede, mi corre incontro scodinzolando e poi mi lecca, e io le dico ” Ciao Amore” I cani ti danno molto senza chiederti niente in cambio.
Sono fortunata quanto lo è lei, è un’amore reciproco e incodizionato.